Credo in Dio, ma non nella Chiesa

Questa frase mi ha colpito. E non perchè l’abbia detta mia madre o chissà chi, ma per il fatto di averla sentita in una telenovela, “Il Segreto” che per i più è seguita da massaie e casalinghe e che secondo il parere di chi giudica sempre dall’esterno, non ha un grado culturale tale da far usare il cervello. Non è così. Oltre ai triangoli amorosi, più o meno forzati, o ai clichè tipici di questi romanzi televisivi, chi la segue impara qualcosa di una cultura diversa, anche se simile alla nostra, impara un italiano fine e classico perchè ambientato in altri tempi e può anche permettersi di ragionare, se ha voglia, su alcuni temi. Come l’omosessualità, la politica e la religione. Se 4 milioni di italiani seguono il Segreto, ci sarà anche un motivo.

Questo è il blog su Jordi Coll, quindi mi sento di scrivere qui questo pensiero, ma anche per far riflettere e sentire le vostre opinioni.

Nella puntata andata in onda ieri in Italia, (13/05/2015),  Gonzalo, ormai deciso a spretarsi, discute con il suo vero mentore, padre Anselmo, delle motivazioni che lo hanno spinto a compiere questa decisione. Le argomentazioni che adduce l’ex cura sono più che attuali ed è questo che mi fa piacere: in una fiction, ambientata storicamente negli anni ’20 del secolo scorso, si affrontano temi che ancora oggi, nel 2015, fanno discutere e dividono la platea. Credere o non credere in Dio, ma soprattutto credere o no nell’istituzione di Santa Madre Chiesa. Gli sceneggiatori sono stati molto sensibili a questo tema, a mio avviso, considerando, com’è duopo, la tradizione secolare della cattolicissima Spagna, partendo da re Ferdinando D’Aragona e Isabella I di Castiglia. Non so se sapete che i re di Spagna, da allora sono chiamati los reyes catolicos, per l’opera, chiamiamola così, di evangelizzazione cattolica che hanno fatto anche attraverso l’Inquisizione Spagnola e con i decreti atti a convertire ebrei e musulmani, prima di espellerli definitivamente dal Paese. Per chi avesse seguito la serie “El Ministerio del Tiempo”, in cui ha partecipato anche Jordi, nella quarta puntata si viaggia proprio in questo tempo, con la Regina Isabella e Torquemada.

Durante la discussione tra don Anselmo, ministro di Dio e della Chiesa, retto e giusto e il suo ex pupillo, Gonzalo, si parla dell’avidità che hanno molti rappresentati della Chiesa, nello specifico ci si riferisce a don Celso, che pur di riempirsi le tasche di denaro, ha taciuto il rapimento di Martin/Gonzalo. E la sua opera di reclutamento di nuovi seminaristi da portare in missione in America Latina era rivolta più ai figli di buona famiglia che a quelli che potevano (forse?) sentire il desiderio o la vocazione di compiere un nuovo viaggio verso la Fede.

Qui non si tratta di credere o meno in Dio: Gonzalo lo dice chiaramente, ci crede. Ma non crede nella Chiesa. “Così offendi ciò che rappresento”, dice padre Anselmo. Ma andiamo a fondo e veniamo ai giorni nostri.

Quanti sono i preti che conoscete e di cui potete parlare bene? Io sono cattolica, ho praticato fino quasi ai 30 anni, andando a messa, confessandomi e seguendo le funzioni. Il mio parroco, di cui ho parlato molte volte su The Morning Later, ha fatto molto per la mia piccola comunità, ma è sempre stato un po’ naif, una mosca bianca e forse per questo ha avuto molti seguaci, perchè non si è completamente piegato ai voleri imposti e ci ha messo del suo. Ci sono delle regole, delle imposizioni nella Chiesa che non si sono ammodernate e i dogmi e le convinzioni, mi permetto di dire, spesso lasciano il tempo che trovano. La mia non è una polemica, ma è una riflessione che va oltre. Tutto ciò che l’uomo tocca, rovina. Natura, vita e religione. Che cos’è poi la religione?  Una professione di Fede, certo. Ma non deve essere il motivo o la giustificazione per compiere determinati atti in nome di Colui che è sacro e che non si dovrebbe nominare. Ogni interpretazione estrema causa dei danni, lo sappiamo.

Mia madre era protestante: ha conosciuto mio padre, si è convertita in cattolica, si è sposata e quando è arrivata in Italia ha iniziato a frequentare la Chiesa. Ha smesso dopo poco tempo perchè non sopportava il ronzio delle comari che ogni volta che entrava qualcuno di nuovo aveva qualcosa da dire.Oltre a lei, chiaramente, nera in mezzo ai bianchi. Inoltre non capiva la pratica della confessione: perchè doveva farlo davanti ad un prete, che rimaneva comunque un uomo coi suoi limiti e i suoi peccati come tutti? La conversione era avvenuta per Amore, ma nel suo intimo la protesta luterana era radicata, tant’è che la sua frase storica è sempre stata quella citata da Gonzalo ieri.

Non voglio fare una dissertazione politico-religiosa: vorrei solo che scriveste ciò che pensate, per capire, nel nostro piccolo, quanti la pensano in un modo o nell’altro. Per leggere anche valide argomentazioni, se ce ne sono, del perchè bisognerebbe credere nell’istituzione ecclesiastica.

Tra parentesi: la cattolicissima Spagna, ormai, non lo è più.

Pubblicità

Jordi Coll e Marta Tomasa insieme ai giocatori del Real Madrid per la lotta contro il cancro

Non si parla di lavoro oggi, ma di solidarietà.

Secondo quanto riporta il sito elboletin.com (http://www.elboletin.com/contraportada/115985/futbolistas-madrid-asociacion-contra-cancer.html), oggi più di 2500 volontari si riuniranno per raccogliere fondi per la lotta contro il cancro per l’Asociacion Espanola Contra el Cancer (AECC, prima entità privata che destina più denaro per la ricerca. Ci saranno più di 500 banchetti in giro per il centro di Madrid, e tra questi, oltre ai giocatori del Real Madrid, parteciperanno anche Jordi e Marta.

Per chi fosse a Madrid e avesse l’opportunità di vederli e DONARE, può farlo alle 17 di oggi presso questo banchetto situato:

Mesa Hard Rock Café. C/ Castellana, 2

Inés Entrecanales, Vicepresidenta aecc Madrid
Arantxa de Benito 13:00h
Alex García Fernández 17:00h
Mabel Lozano 14:00h
Rodolfo Sancho
Jordi Coll 17:00h
Marta Tomasa 17:00h

I soldi ricavati si utilizzeranno per finanziare progetti destinati alla ricerca oncologica, perchè “la ricerca è vita”.

In questa coppia il cuore non manca!

Gli auguri continuano 

La festa di San Jordi, tipicamente catalana sta per volgere al termine, ma gli auguri speciali per Jordi non smettono di arrivare, perciò pubblico delle foto augurali di quattro fans spagnole: Laura, Sete, Rebeca e Maria.

Grazie per aver scelto me per far passare i vostri auguri a Jordi!

Perché non ci sono limiti quando si tratta di augurare e fare del bene!

Feliz Sant Jordi!

 La tarjeta de felicitacion de Laura  

La de Sete

La de Rebeca

  

La de Maria

 

Porque hoy es un dia especial para Jordi que es catalan, es Su dia!

23 Aprile: Sant Jordi

Forse non tutti sanno che oggi, 23 aprile, in Spagna, e più precisamente in Catalogna, si festeggia Sant Jordi. Che cos’ha di particolare questa festa? Beh, per chi segue questo blog, sicuramente il fatto di essere l’onomastico di Jordi Coll, ma è anche una celebrazione tra le più originali della Catalogna perchè si tratta di una ricorrenza a carattere popolare che unisce cultura e romanticismo.

Ho letto un po’ di informazioni a riguardo e ve le riporto. La cultura e la tradizione sono l’anima di un popolo, ricordatelo!

Infatti, la tradizione vuole che le coppie si scambino regali ( un po’ come il nostro S.Valentino), ma i doni sono fissi: gli uomini ricevono un libro e le donne una rosa. Così, se per caso siete a Barcellona oggi ( o avrete mai questa fortuna) potrete vederla trasformata in una sorta di libreria-negozio di fiori all’aperto.  Le strade si riempiono di gente che passeggia tra bancarelle di libri e rose, cercando un regalo non solo per la persona amata, ma anche per amici e parenti. In tutta la città potrete trovare bancarelle con le ultime novità editoriali, vedere autori rinomati che firmano esemplari delle loro opere e, naturalmente, sentire il profumo delle rose. Questa curiosa festa nasce da un insieme di tradizioni di epoche diverse: la festa di Sant Jordi patrono della Catalogna dal XV secolo, la famosa leggenda di San Giorgio e il drago, e l’antica abitudine medievale di visitare la cappella di Sant Jordi del Palazzo della Generalitat, dove si soleva organizzare una fiera delle rose o “degli innamorati”. Per questo motivo Sant Jordi è conosciuto anche come il patrono degli innamorati in Catalogna. Bisogna approfittare di quest’occasione per visitare il Palazzo della Generalitat, perché celebra una giornata porte aperte. All’interno, nella galleria del piano nobile, potrete acquistare rose nelle varie bancarelle che le vendono destinando il ricavato a opere di beneficenza. Inoltre potrete anche assistere al concerto di musica popolare del suo carillon. Il programma di attività dell’amministrazione regionale prevede anche una messa ufficiale nella cappella di Sant Jordi e la benedizione delle rose nel cortile gotico dell’edificio.

Che dire, avrei voglia di essere lì oggi a festeggiare, perchè l’amore è il sentimento più nobile che ci sia, e qualunque ricorrenza che lo celebri non può e non deve passare inosservata. Soprattutto oggi. Auguri Jordi e auguri a tutti coloro che amano ( e non necessariamente gli innamorati!)

263600_446696168720338_132896228_n

Rock & Soap

the wave of grace

Foo FightersFoo Fighters

Ho appena controllato.
Dal 2005 ad oggi, tra band, solisti e gruppi spalla, ho partecipato a una settantina di concerti; quelli delle cover band nemmeno li conto.
Insomma, la Musica è la mia grande passione.
Nel racconto intitolato “Magia” ho spiegato come e perchè a un certo punto della mia vita ho cominciato a vivere tutta quella che mi piace, senza limitarmi ad ascoltarla.
Non ho un genere preferito: i suoni e le voci, che siano quello dolce di un ukulele o la mitragliata di una batteria, che siano sussurri o urla, se mi smuovono simultaneamente testa e cuore, addio, vado in fissa dopo un minuto.
Insomma, o m’innamoro all’istante o mai.
Tra i miei gruppi rock preferiti, ci sono i Foo Fighters, band targata USA, fondata nel 1994 da Dave Grohl, ex batterista dei leggendari Nirvana.
Otto album all’attivo e un oceano di fan sparsi per tutto…

View original post 417 altre parole

Habemus datam!Jordi in ClickS!

Il 18 aprile, secondo quanto scrive il sito todomusicales.com, Jordi Coll, Marta Tomasa e Momo Cortes parteciperanno allo spettacolo Clicks prodotto dalla Kaktus Music, i cui fondatori sono Ferran Gonzalez e Joan Miquel Perez, gli stessi di Merda d’Artista.

Clicks è un musical umoristico che si potrà vedere al teatro Alcalà di Madrid a partire dal 10 aprile. Oltre a Ferran e Joan Miquel, il cast è formato da Sergio Alcover e Jordi Grifell, che insieme ai due ideatori di Merda d’Artistista hanno condiviso il camerino durante la tournèe in Spagna di FAMA-EL MUSICAL (2007). Nel bel mezzo della tournee, Ferran, Jordi Grifell e Juan Davila iniziarono a sfruttare i loro soggiorni nelle diverse città per presentare davanti al pubblico il loro spettacolo, un concerto acustico di cover più famose di Michael Jackson in versione a 4 voci e una chitarra acustica. Da qui l’origine del gruppo InFame (2009). ( Vi lascio un link di uno dei loro spettacoli, 

)

E ora si ritrovano in Clicks, che come loro stessi dicono “è una reunion necessaria”.

Ferran González es co-autore e protagonista di PEGADOS e MIERDA DE ARTISTA. Il suo ultimo lavoro sul palco è stato il musical T´ESTIMO, ETS PERFECTE, JA ET CANVIARÉ, diretto da Elisenda Roca, al Teatre Poliorama di Barcelona.

Joan Miquel Pérez è direttore musicale e co-autore di MIERDA DE ARTISTA, e direttore del musical e pianista di PEGADOS. Da quando è iniziata la sua carriera professionale nel 1999 ha lavarato come musicista in musicals come FAMA e GREASE.

CLICKS, che è stasto presentato al  Teatro Flumen di Valencia, dove lo spettacolo si è potuto vedere dal 23 al 25 di gennaio 2015, si presenta come un musical umoristico che rivede le canzoni più viste e ascoltate su Youtube. In questo, Ferran, Sergio, Jordi y Joan Miquel interpreteranno versioni di artisti come Lady Gaga, Coldplay, Bruno Mars o Madonna, combinate con dialoghi freschi e realisti. Quattro interpreti che portano in scena una selezione varia dei video più cliccati su Youtube da un punto di vista originale e diverso.
CLICKS potrà vantare la partecipazione di diversi artisti invitati che, ognuno con la sua abilità, convertirà le seguenti funzioni in uniche e speciali:
18 aprile: Marta Tomasa, Jordi Coll y Momo
19aprile: Xriz
24 aprile: La Ogra que todo lo logra
3 maggio: Cristina Castaño

Perciò, se potete, il 18 aprile Jordi e Marta insieme a Momo saranno a Madrid con gli amici di sempre!

Ed ecco cosa vi aspetta:

Di nuovo a teatro!



Ebbene si! Pare che Jordi tornerà a teatro con l’amico di sempre, Ferran Gonzalez nel musical Clicks ideato proprio da lui e già in scena da diverso tempo. 

Pare che sia lui che Marta che Momo saranno special guests nei vari spettacoli che ricordo riprenderanno il 10 aprile al teatro Alcala di Madrid.

Qui il link della notizia: 

http://www.broadwayworld.com/spain/article/CLICKS-llega-al-Nuevo-Teatro-Alcal-20150327

Che dire?  Appena si sapranno le date le pubblicherò così che se volete fare un giro a Madrid quando Jordi presenzierà allo spettacolo potrete organizzarvi!!!

A presto 

Alcune domande su Jordi Coll a Javier Olivares, creatore e sceneggiatore del Ministerio del Tiempo

michelle-jenner-javier-olivares-nos-hablan-isabel-espana-en-serie-canal-plus_MDSVID20131031_0186_3Qualche settimana fa ho contattato Javier Olivares, sceneggiatore e co-creatore con suo fratello (scomparso lo qualche mese fa) della serie di TVE El Ministerio del tiempo. Come già avevo anticipato, Jordi Coll presenzierà nell’ottavo episodio nel ruolo di un Luis Bunuel giovane.

Leggetevi l’intervista…

Prima di tutto grazie Javier per il tuo tempo e disponibilità a rispondere a questa piccola intervista per il blog jordicoll.org. Con la scusa che Jordi parteciperà nell’ottavo episodio della serie della prima stagione, ho cominciato a vederla e devo ammettere che la adoro!!! Amo la fantascienza, i viaggi nel tempo e posso affermare che è davvero ben fatta e veramente una serie di qualità. Nella rete stanno pubblicando molte interviste e articoli sulla serie che mi sembra difficile chiederti qualcosa che non ti hanno già domandato, per questo preferisco dividere questa intervista in due: la prima parte su di te e i tuoi lavori in televisione, la seconda su Jordi Coll.

Adesso che ci sono anche i sottotitoli in italiano, vorrei animare i miei compatrioti a vederla, non solo per Jordi, ma anche per il fenomeno che la serie sta avendo nelle reti sociali: è molto commentata, anche se l’audience non è delle migliori. Esistono diversi modi per vedere una serie, ovviamente attraverso la tv, ma anche su internet, in streaming, con la possibilità di vederla il giorno seguente ( come ho fatto io). Non credi che sarebbe il caso che i dati di ascolto si ampliassero anche ad altri mezzi audiovisivi come Internet che ti permettono di seguire e profilare gli spettatori e i loro gusti di consumo?

J.O.: si sta cominciando.Già si misurano gli ascolti in differita con la SMART TV e “El Ministerio del Tiempo” ha risultati notevoli ( supera il quarto di milione tranquillamente in ogni episodio). Nel sito web della catena, c’è una media di 263.000 visualizzazioni uniche per episodio ogni settimana. Non è vero che la nostra serie non ha ascolti. Quello che succede è che i nostri ascolti non sono tradizionali e si guarda la serie in altri modi. Credo che, in un modo o nell’altro, la nostra serie la vedano più di 3 milioni di persone ogni settimana. È un buon dato perché ( e questo è un altro tema) è una seria creata per raccontare storie, emozioni…non una serie preconcepita per il grande pubblico.

CN: Ti vedo molto attivo nelle reti sociali, si parla sempre di loro come un pericolo o qualcosa di negativo, ma ci sono anche implicazioni positive. Cosa pensi di questo fenomeno? È un aiuto per promuovere la serie?

J.O.: nelle reti sociali si trova il nostro pubblico. Il minimo che posso fare è comunicare con loro. Una serie è il suo pubblico. E quello di questa serie è meraviglioso.

Ogni paese ha la sua storia, il suo humour, il suo linguaggio, la sua cultura; le serie americane sono sempre state esportate in altri paesi per i risultati,anche se il mondo non conosce lo humour inglese/ americano o la storia americana. Pensi che esportando la serie in un paese che ha radici latine come l’Italia la gente potrebbe comprenderla o dovrebbe conoscere la storia della Spagna? Sarebbe necessario un adattamento alla storia del paese di destinazione? Lo faresti?

J.O.: El Ministerio del Tiempo ha molti strati narrativi. Potrebbe seguirla un italiano perfettamente. Poi rimane l’altra possibilità: che si faccia una versione italiana della serie. L’Italia ha una storia meravigliosa che creerebbe molto gioco, senza dubbi.

In molte interviste hai commentato che se avessi la possibilità di aprire una porta nel tempo, ti piacerebbe tornare indietro di qualche anno per poter parlare di nuovo con tuo fratello Pablo, ma nell’eventualità di poterlo fare di nuovo, dove ti piacerebbe fare questo viaggio nel tempo? Che epoca ti piacerebbe visitare o che momento storico?

J.O.: mi piacerebbe, in Spagna, viaggiare nell’epoca di Isabella e impedire l’espulsione degli arabi e degli ebrei. La Spagna sarebbe stata ancor migliore se si fossero fermati come esempio di paese multiculturale.

————————————————————————————————————–

Ho letto che già avevi in mente il cast per il Ministerio, Nacho Fresneda ha lavorato con te in Infidels, come Jordi Coll. Cosa ti ha portato a sceglierlo per il ruolo di Bunuel giovane?

J.O.: penso sempre a Jordi quando faccio una serie. È un bravo attore e un’eccellente persona. In questo caso, era perfetto per il personaggio.

Ci puoi anticipare come sarà questo Bunuel della residencia de estudiantes?

J.O.: è un Bunuel giovane che non aveva ancora deciso di fare cinema. Briccone e donnaiolo.

In cosa consisterà,in questo episodio, la missione del comando del tempo?

J.O.: nel 1924, nella residenza degli estudiantes, rappresentano una versione del Don Giovanni. E nel poster disegnato da Dalì, appare un tablet. Bisogna viaggiare per capire chi ha viaggiato nel tempo e lasciato quell’impronta lì.

Che cosa risalta di più di lui come attore?

J.O.: Jordi racchiude due cose molto difficili da avere: energia e capacità di emozionare nei piccoli dettagli. Ha uno sguardo che ti comunica il testo senza doverlo dire.

Da quando hanno girato Infidels, sono passati molti anni. Hai visto altri suoi lavori più recenti? Hai notato molto la sua evoluzione come attore?

J.O.: sì. L’ho visto nel Segreto. E sì, è migliorato molto, ma è normale: è giovane. Con me, in Infidels credo che debuttava in una serie ( meglio se te lo conferma lui). Jordi ha qualcosa di molto speciale, una voglia di imparare grandissima. E ogni giorno diventa un attore migliore perché ha la testa ben inquadrata.

Grazie quindi a Javier Olivares per il suo tempo e le sue risposte, io suggerisco, visto che ci sono anche i sottotitoli in italiano, di guardare la serie perchè è meravigliosa! Diversa dal solito e s’imparano molte cose nuove!

A presto

Corinne

Aqui, la traduccion de la entrevista en espanol:

ALGUNAS PREGUNTAS A JAVIER OLIVARES, CREADOR Y GUIONISTA DE EL MINISTERIO DEL TIEMPO

Antes de nada, gracias Javier por tu tiempo y disposición a responder a esta pequeña entrevista para el blog jordicoll.org. Con motivo de la participación  de Jordi Coll en el octavo capítulo de la serie, el último de la primera temporada, he empezado a verla y tengo que decir  que ¡me encanta!  Amo la ciencia ficción, los viajes en el tiempo y puedo afirmar que está muy bien hecha y es de verdad una serie de calidad.

En las redes están saliendo muchas entrevistas y artículos sobre la serie que parece difícil preguntarte algo que no te hayan preguntado ya, Por eso prefiero dividir esta entrevista en dos: la primera parte sobre ti y tus trabajos en televisión y la segunda sobre Jordi Coll.

Ahora que ya hay subtítulos en italiano, quiero animar a la gente de mi país a verla,  no solo por Jordi, sino por el fenómeno que la serie está teniendo en las redes sociales: es una serie muy comentada, aunque las audiencias no sean las mejores. Hay  diferentes maneras de ver a una serie, por supuesto a través de la  tv, pero también en internet, en streaming, teniendo la posibilidad de verla al día siguiente (como he hecho yo). No crees que sería hora que los datos de audiencia  se ampliasen a otros medios audiovisuales como Internet que te permiten seguir y perfilar los espectadores y sus gustos de consumo?

SE ESTÁ EMPEZANDO. YA SE MIDEN AUDIENCIAS EN DIFERIDO CON SMART TV Y “EL MINISTERIO DEL TIEMPO” TIENE UNOS RESULTADOS NOTABLES (SUPERA EL CUARTO DE MILLÓN TRANQUILAMENTE EN CDADA CAPÍTULO). EN LA WEB DE LA CADENA, HAY UNA MEDIA DE 263.000 VISIONADOS ÚNICOS POR CAPÍTULO CADA SEMANA. NO ES VERDAD QUE NUESTRA SERIE NO TENGA AUDIENCIA. LO QUE PASA ES QUE NUESTRA AUDIENCIA NO ES TRADICIONAL Y VE LA SERIE DE OTRAS MANERAS. CREO QUE, ENTRE UNAS Y OTRAS MANERAS, NUESTRA SERIE LA VEN MÁS DE 3 MILLONES DE PERSONAS CADA SEMANA. ES UN BUEN DATO, PORQUE (Y ÉSTE ES EL OTRO TEMA) ES UNA SERIE DISEÑADA PARA CONTAR HISTORIAS, EMOCIONES… NO UNA SERIE PRECONCEBIDA PARA EL GRAN PÚBLICO.

Te veo muy activo en la redes sociales, siempre se habla de ellas como un peligro o algo  negativo, pero hay  también implicaciones positivas. ¿Qué piensas de este fenómeno? ¿Es una ayuda para la promoción de una serie?

EN ESAS REDES ESTÁ NUESTRO PÚBLICO. LO MÍNIMO QUE PUEDO HACER ES COMUNICARME CON ELLOS. UNA SERIE ES SU PÚBLICO. Y EL DE ESTA SERIE ES MARAVILLOSO.

Cada país tiene su historia, su humor, su lenguaje su cultura, las series americanas siempre han sido exportadas a otros países por su éxito, aunque no todo el mundo conoce el humor inglés/americano o la historia americana. ¿Piensas que exportando la serie a un país que tiene raíces  latinas como Italia la gente podría comprenderla o tiene que conocer a la historia de España? ¿Se necesitaría una adaptación a la historia del país de destino? ¿Lo harías?

EL MINISTERIO DEL TIEMPO TIENE MUCHAS CAPAS NARRATIVAS. LA PODRÍA SEGUIR UN ITALIANO PERFECTAMENTE. LUEGO QUEDA LA OTRA POSIBILIDAD: QUE SE HAGA UNA VERSIÓN ITALIANA DE LA SERIE. ITALIA TIENE UNA HISTORIA MARAVILLOSA QUE DARÍA MUCHO JUEGO, SIN DUDA.

En varias entrevistas has comentado que si tuvieses la posibilidad de abrir una puerta en el tiempo, te gustaría que te llevara a unos años atrás, para poder hablar de nuevo con tu hermano Pablo, pero En caso de tener la posibilidad de poder hacerlo de nuevo, ¿adónde te gustaría hacer ese viaje en el tiempo? ¿Qué época te gustaría visitar? O ¿Qué momento histórico?

ME GUSTARÍA, EN ESPAÑA, VIAJAR A LA ÉPOCA DE ISABEL E IMPEDIR LA EXPUSLSIÓN DE ÁRABES Y JUDÍOS. ESPAÑA HUBIERA SIDO MUCHO MEJOR SI SE HUBIERAN QUEDADO COMO EJEMPLO DE PAÍS MULTICULTURAL.

————————————————————————————————————–

He leído que ya tenía en la cabeza el reparto para el ministerio, Nacho Fresneda trabajó contigo en Infidels, como Jordi Coll. ¿Qué te llevo a elegir a Jordi Coll para el papel de Buñuel joven?

SIEMPRE PIENSO EN JORDI CUANDO HAGO UNA SERIE. ES UN BUEN ACTOR Y UNA EXCELENTE PERSONA. EN ESTE CASO, DABA PERFECTO PARA EL PERSONAJE.

¿Nos puede adelantar como será ese Buñuel de la Residencia de Estudiantes?

ES UN BUÑUEL JOVEN QUE TODAVÍA NO HABÍA DECIDIDO HACER CINE. PÍCARO Y MUJERIEGO.

¿En qué consistirá en este capítulo la misión del comando del tiempo?

EN 1924, EN LA RESIDENCIA DE ESTUDIANTES, REPRESENTAN UNA VERSIÓN DE DON JUAN TENORIO. Y EN EL CARTEL, DIBUJADO POR DALÍ, APARECE UNA TABLET. TIENE QUE VIAJAR PARA SABER QUIÉN HA VIAJADO EN EL TIEMPO Y DEJADO ESA HUELLA ALLÍ.

¿Qué destacaría más de él como actor?

JORDI REÚNE DOS COSAS MUY DIFÍCILES DE TENER: ENERGÍA Y CAPACIDAD DE EMOCIONAR EN LOS PEQUEÑOS DETALLES. TIENE UNA MIRADA QUE TE DICE EL TEXTO SIN TENER QUE DECIRLO.

Desde que rodaron Infidels, han pasado muchos años, ¿has visto otros trabajos más recientes suyos? ¿Has notado mucho su evolución como actor?

SÍ. LE HE VISTO EN EL SECRETO DEL PUENTE VIEJO. Y SÍ, HA MEJORADO MUCHO. PERO ES LO NROMAL: ES JOVEN. Y CONMIGO EN “INFIDELS” CREO QUE DEBUTABA EN UNA SERIE (MEJOR TE LO CONFIRMA ÉL). JORDI TIENE ALGO MUY ESPECIAL, UNAS GANAS DE APRENDER ENORMES.  Y CADA DÍUA VA A SER MEJOR ACTOR PORQUE TIENE LA CABEZA MUY BIEN AMUEBLADA.

Mierda D’Artista candidato al Premio Max

Finalmente qualche bella notizia ci giunge dalla Spagna…. pare che il musical Mierda D’Artista, nel quale ha partecipato Jordi nel ruolo di Enrico Castellani, sia candidato al premio Max. Sapete cosa sono?

I Premi Max di Arte Scenica©,sono stati creati nel 1998 dalla Società Generale di Autori ed Editori con lo scopo di premiare e riconoscere il lavoro dei professionisti e la qualità delle produzioni più in rilievo dell’anno nell’ambito delle arti sceniche.

Gli obiettivi dei premi sono::

–  Riconoscere il lavoro realizzato dai creatori, interpreti  più rilevanti dell’anno precedente;

– ottenere il massimo coinvolgimento della società in stretta collaborazione con il settore professionale, culturale, pubblico e soggetti privati.

I premi Max ©  sono composti da diciannove categorie in concorso, i cui candidati, i finalisti e i vincitori sono scelti da diverse giurie, e tre premi speciali, nominati direttamente dal Comitato Organizzatore.
Categorie della competizione
2.1. Miglior spettacolo dramma
2.2. Miglior spettacolo di teatro musicale
2.3. Best Dance
2.4. Migliori spettacolo per bambini
2.5. Miglior spettacolo rivelazione
2.6. Miglior autore teatrale
2.7. Miglior autore rivelazione
2.8. Miglior adattamento o  versione teatrale
2.9. Miglior composizione musicale per le arti dello spettacolo
2.10. Miglior Coreografia
2.11. Miglior regia di scena
2.12. Miglior scenografia
2.13. Migliori costumi
2.14. Miglior progetto di illuminazione
2.15. Miglior Attrice
2.16. Miglior Attore
2.17. Miglior interprete femminile della danza
2.18. Miglior interprete maschile della danza
2.19. Miglior società di produzione o di arti dello spettacolo privati

Mierda D’Artista si colloca tra i 12 candidati al miglior spettacolo musicale…che dire? IN BOCCA AL LUPO!

Per maggiori info potete leggere qui:

http://www.broadwayworld.com/spain/article/Anunciados-los-candidatos-de-la-XVIII-edicin-de-los-Premios-Max-de-las-Artes-Escnicas-20150318

A questo punto