Qualche settimana fa ho contattato Javier Olivares, sceneggiatore e co-creatore con suo fratello (scomparso lo qualche mese fa) della serie di TVE El Ministerio del tiempo. Come già avevo anticipato, Jordi Coll presenzierà nell’ottavo episodio nel ruolo di un Luis Bunuel giovane.
Leggetevi l’intervista…
Prima di tutto grazie Javier per il tuo tempo e disponibilità a rispondere a questa piccola intervista per il blog jordicoll.org. Con la scusa che Jordi parteciperà nell’ottavo episodio della serie della prima stagione, ho cominciato a vederla e devo ammettere che la adoro!!! Amo la fantascienza, i viaggi nel tempo e posso affermare che è davvero ben fatta e veramente una serie di qualità. Nella rete stanno pubblicando molte interviste e articoli sulla serie che mi sembra difficile chiederti qualcosa che non ti hanno già domandato, per questo preferisco dividere questa intervista in due: la prima parte su di te e i tuoi lavori in televisione, la seconda su Jordi Coll.
Adesso che ci sono anche i sottotitoli in italiano, vorrei animare i miei compatrioti a vederla, non solo per Jordi, ma anche per il fenomeno che la serie sta avendo nelle reti sociali: è molto commentata, anche se l’audience non è delle migliori. Esistono diversi modi per vedere una serie, ovviamente attraverso la tv, ma anche su internet, in streaming, con la possibilità di vederla il giorno seguente ( come ho fatto io). Non credi che sarebbe il caso che i dati di ascolto si ampliassero anche ad altri mezzi audiovisivi come Internet che ti permettono di seguire e profilare gli spettatori e i loro gusti di consumo?
J.O.: si sta cominciando.Già si misurano gli ascolti in differita con la SMART TV e “El Ministerio del Tiempo” ha risultati notevoli ( supera il quarto di milione tranquillamente in ogni episodio). Nel sito web della catena, c’è una media di 263.000 visualizzazioni uniche per episodio ogni settimana. Non è vero che la nostra serie non ha ascolti. Quello che succede è che i nostri ascolti non sono tradizionali e si guarda la serie in altri modi. Credo che, in un modo o nell’altro, la nostra serie la vedano più di 3 milioni di persone ogni settimana. È un buon dato perché ( e questo è un altro tema) è una seria creata per raccontare storie, emozioni…non una serie preconcepita per il grande pubblico.
CN: Ti vedo molto attivo nelle reti sociali, si parla sempre di loro come un pericolo o qualcosa di negativo, ma ci sono anche implicazioni positive. Cosa pensi di questo fenomeno? È un aiuto per promuovere la serie?
J.O.: nelle reti sociali si trova il nostro pubblico. Il minimo che posso fare è comunicare con loro. Una serie è il suo pubblico. E quello di questa serie è meraviglioso.
Ogni paese ha la sua storia, il suo humour, il suo linguaggio, la sua cultura; le serie americane sono sempre state esportate in altri paesi per i risultati,anche se il mondo non conosce lo humour inglese/ americano o la storia americana. Pensi che esportando la serie in un paese che ha radici latine come l’Italia la gente potrebbe comprenderla o dovrebbe conoscere la storia della Spagna? Sarebbe necessario un adattamento alla storia del paese di destinazione? Lo faresti?
J.O.: El Ministerio del Tiempo ha molti strati narrativi. Potrebbe seguirla un italiano perfettamente. Poi rimane l’altra possibilità: che si faccia una versione italiana della serie. L’Italia ha una storia meravigliosa che creerebbe molto gioco, senza dubbi.
In molte interviste hai commentato che se avessi la possibilità di aprire una porta nel tempo, ti piacerebbe tornare indietro di qualche anno per poter parlare di nuovo con tuo fratello Pablo, ma nell’eventualità di poterlo fare di nuovo, dove ti piacerebbe fare questo viaggio nel tempo? Che epoca ti piacerebbe visitare o che momento storico?
J.O.: mi piacerebbe, in Spagna, viaggiare nell’epoca di Isabella e impedire l’espulsione degli arabi e degli ebrei. La Spagna sarebbe stata ancor migliore se si fossero fermati come esempio di paese multiculturale.
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Ho letto che già avevi in mente il cast per il Ministerio, Nacho Fresneda ha lavorato con te in Infidels, come Jordi Coll. Cosa ti ha portato a sceglierlo per il ruolo di Bunuel giovane?
J.O.: penso sempre a Jordi quando faccio una serie. È un bravo attore e un’eccellente persona. In questo caso, era perfetto per il personaggio.
Ci puoi anticipare come sarà questo Bunuel della residencia de estudiantes?
J.O.: è un Bunuel giovane che non aveva ancora deciso di fare cinema. Briccone e donnaiolo.
In cosa consisterà,in questo episodio, la missione del comando del tempo?
J.O.: nel 1924, nella residenza degli estudiantes, rappresentano una versione del Don Giovanni. E nel poster disegnato da Dalì, appare un tablet. Bisogna viaggiare per capire chi ha viaggiato nel tempo e lasciato quell’impronta lì.
Che cosa risalta di più di lui come attore?
J.O.: Jordi racchiude due cose molto difficili da avere: energia e capacità di emozionare nei piccoli dettagli. Ha uno sguardo che ti comunica il testo senza doverlo dire.
Da quando hanno girato Infidels, sono passati molti anni. Hai visto altri suoi lavori più recenti? Hai notato molto la sua evoluzione come attore?
J.O.: sì. L’ho visto nel Segreto. E sì, è migliorato molto, ma è normale: è giovane. Con me, in Infidels credo che debuttava in una serie ( meglio se te lo conferma lui). Jordi ha qualcosa di molto speciale, una voglia di imparare grandissima. E ogni giorno diventa un attore migliore perché ha la testa ben inquadrata.
Grazie quindi a Javier Olivares per il suo tempo e le sue risposte, io suggerisco, visto che ci sono anche i sottotitoli in italiano, di guardare la serie perchè è meravigliosa! Diversa dal solito e s’imparano molte cose nuove!
A presto
Corinne
Aqui, la traduccion de la entrevista en espanol:
ALGUNAS PREGUNTAS A JAVIER OLIVARES, CREADOR Y GUIONISTA DE EL MINISTERIO DEL TIEMPO
Antes de nada, gracias Javier por tu tiempo y disposición a responder a esta pequeña entrevista para el blog jordicoll.org. Con motivo de la participación de Jordi Coll en el octavo capítulo de la serie, el último de la primera temporada, he empezado a verla y tengo que decir que ¡me encanta! Amo la ciencia ficción, los viajes en el tiempo y puedo afirmar que está muy bien hecha y es de verdad una serie de calidad.
En las redes están saliendo muchas entrevistas y artículos sobre la serie que parece difícil preguntarte algo que no te hayan preguntado ya, Por eso prefiero dividir esta entrevista en dos: la primera parte sobre ti y tus trabajos en televisión y la segunda sobre Jordi Coll.
Ahora que ya hay subtítulos en italiano, quiero animar a la gente de mi país a verla, no solo por Jordi, sino por el fenómeno que la serie está teniendo en las redes sociales: es una serie muy comentada, aunque las audiencias no sean las mejores. Hay diferentes maneras de ver a una serie, por supuesto a través de la tv, pero también en internet, en streaming, teniendo la posibilidad de verla al día siguiente (como he hecho yo). No crees que sería hora que los datos de audiencia se ampliasen a otros medios audiovisuales como Internet que te permiten seguir y perfilar los espectadores y sus gustos de consumo?
SE ESTÁ EMPEZANDO. YA SE MIDEN AUDIENCIAS EN DIFERIDO CON SMART TV Y “EL MINISTERIO DEL TIEMPO” TIENE UNOS RESULTADOS NOTABLES (SUPERA EL CUARTO DE MILLÓN TRANQUILAMENTE EN CDADA CAPÍTULO). EN LA WEB DE LA CADENA, HAY UNA MEDIA DE 263.000 VISIONADOS ÚNICOS POR CAPÍTULO CADA SEMANA. NO ES VERDAD QUE NUESTRA SERIE NO TENGA AUDIENCIA. LO QUE PASA ES QUE NUESTRA AUDIENCIA NO ES TRADICIONAL Y VE LA SERIE DE OTRAS MANERAS. CREO QUE, ENTRE UNAS Y OTRAS MANERAS, NUESTRA SERIE LA VEN MÁS DE 3 MILLONES DE PERSONAS CADA SEMANA. ES UN BUEN DATO, PORQUE (Y ÉSTE ES EL OTRO TEMA) ES UNA SERIE DISEÑADA PARA CONTAR HISTORIAS, EMOCIONES… NO UNA SERIE PRECONCEBIDA PARA EL GRAN PÚBLICO.
Te veo muy activo en la redes sociales, siempre se habla de ellas como un peligro o algo negativo, pero hay también implicaciones positivas. ¿Qué piensas de este fenómeno? ¿Es una ayuda para la promoción de una serie?
EN ESAS REDES ESTÁ NUESTRO PÚBLICO. LO MÍNIMO QUE PUEDO HACER ES COMUNICARME CON ELLOS. UNA SERIE ES SU PÚBLICO. Y EL DE ESTA SERIE ES MARAVILLOSO.
Cada país tiene su historia, su humor, su lenguaje su cultura, las series americanas siempre han sido exportadas a otros países por su éxito, aunque no todo el mundo conoce el humor inglés/americano o la historia americana. ¿Piensas que exportando la serie a un país que tiene raíces latinas como Italia la gente podría comprenderla o tiene que conocer a la historia de España? ¿Se necesitaría una adaptación a la historia del país de destino? ¿Lo harías?
EL MINISTERIO DEL TIEMPO TIENE MUCHAS CAPAS NARRATIVAS. LA PODRÍA SEGUIR UN ITALIANO PERFECTAMENTE. LUEGO QUEDA LA OTRA POSIBILIDAD: QUE SE HAGA UNA VERSIÓN ITALIANA DE LA SERIE. ITALIA TIENE UNA HISTORIA MARAVILLOSA QUE DARÍA MUCHO JUEGO, SIN DUDA.
En varias entrevistas has comentado que si tuvieses la posibilidad de abrir una puerta en el tiempo, te gustaría que te llevara a unos años atrás, para poder hablar de nuevo con tu hermano Pablo, pero En caso de tener la posibilidad de poder hacerlo de nuevo, ¿adónde te gustaría hacer ese viaje en el tiempo? ¿Qué época te gustaría visitar? O ¿Qué momento histórico?
ME GUSTARÍA, EN ESPAÑA, VIAJAR A LA ÉPOCA DE ISABEL E IMPEDIR LA EXPUSLSIÓN DE ÁRABES Y JUDÍOS. ESPAÑA HUBIERA SIDO MUCHO MEJOR SI SE HUBIERAN QUEDADO COMO EJEMPLO DE PAÍS MULTICULTURAL.
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He leído que ya tenía en la cabeza el reparto para el ministerio, Nacho Fresneda trabajó contigo en Infidels, como Jordi Coll. ¿Qué te llevo a elegir a Jordi Coll para el papel de Buñuel joven?
SIEMPRE PIENSO EN JORDI CUANDO HAGO UNA SERIE. ES UN BUEN ACTOR Y UNA EXCELENTE PERSONA. EN ESTE CASO, DABA PERFECTO PARA EL PERSONAJE.
¿Nos puede adelantar como será ese Buñuel de la Residencia de Estudiantes?
ES UN BUÑUEL JOVEN QUE TODAVÍA NO HABÍA DECIDIDO HACER CINE. PÍCARO Y MUJERIEGO.
¿En qué consistirá en este capítulo la misión del comando del tiempo?
EN 1924, EN LA RESIDENCIA DE ESTUDIANTES, REPRESENTAN UNA VERSIÓN DE DON JUAN TENORIO. Y EN EL CARTEL, DIBUJADO POR DALÍ, APARECE UNA TABLET. TIENE QUE VIAJAR PARA SABER QUIÉN HA VIAJADO EN EL TIEMPO Y DEJADO ESA HUELLA ALLÍ.
¿Qué destacaría más de él como actor?
JORDI REÚNE DOS COSAS MUY DIFÍCILES DE TENER: ENERGÍA Y CAPACIDAD DE EMOCIONAR EN LOS PEQUEÑOS DETALLES. TIENE UNA MIRADA QUE TE DICE EL TEXTO SIN TENER QUE DECIRLO.
Desde que rodaron Infidels, han pasado muchos años, ¿has visto otros trabajos más recientes suyos? ¿Has notado mucho su evolución como actor?
SÍ. LE HE VISTO EN EL SECRETO DEL PUENTE VIEJO. Y SÍ, HA MEJORADO MUCHO. PERO ES LO NROMAL: ES JOVEN. Y CONMIGO EN “INFIDELS” CREO QUE DEBUTABA EN UNA SERIE (MEJOR TE LO CONFIRMA ÉL). JORDI TIENE ALGO MUY ESPECIAL, UNAS GANAS DE APRENDER ENORMES. Y CADA DÍUA VA A SER MEJOR ACTOR PORQUE TIENE LA CABEZA MUY BIEN AMUEBLADA.
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